O Desejo Estéril que Temporaliza o Tempo e a Produção de Giuseppe Penone

Authors

  • Marina Andrade Câmara

Keywords:

Giuseppe Penone, resistenza, sperienza del tempo

Abstract

Verifichiamo, nel presente articolo, la resistenza alla esclusività dalla crono sperienza del tempo incisa dalle opere dello scultore e artista visivo, Giuseppe Penone. Dagli studi dello filosofo e filologo Emanuele Coccia, e da una breve visita a concetti di Michel Foucault, si inferisce che la natura umana, per diventare umana, deve infliggere un limite al desidero istintivo, ossia, al naturale, consistendo, così in una inatura umana. L’inaugurazione del desidero non associato a un fare, a una praxis, inaugura il fare sterile e, di conseguenza, il tempo storico: dove il fare definisce il ritmo del essere stesso. Analizziamo come le opere di Penone: Cedro di Versailles, Alpi Marittime. L’albero ricorderà il contatto e Elevazione, nelle sue caratteristiche formali e concettuali, compromettono il presunto gap tra uomo e natura. L’artista, nelle sue opere, invertisce l’idea sostenuta dalla cultura nella cui l’uomo domina e controlla la natura, resistindo, così, alla prevalente rappresentazione imagética ocidentale del tempo, ossia, una freccia che ci direziona verso un pseudo sviluppo che, in verità, non è altro che lo sviluppo del sistema in se. Stabiliamo, per l’analise, un dialogo tra le opere individuate e la nozione di tempi anacronici, recuperata da Didi-Huberman, a partire degli sviluppi sul concetto di montaggio di Walter Benjamin.

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