Religione e significato

tra "Il mito di Sisifo" e "Alla ricerca di un significato

Abstract

La religione dà un senso all'esistenza umana. Questa affermazione è una sorta di punto di pace tra gli scienziati della religione, i filosofi che si occupano di religione e gli psicoterapeuti con un approccio esistenziale. Tuttavia, autori come Grondin (2012) riconoscono che anche al di fuori della sfera religiosa si possono avere esperienze di significato. Tra le varie risposte che possono essere date dalla religione e dalla filosofia, c'è la cosiddetta corrente dell'assurdo, il cui più efficace formulatore e divulgatore è stato Albert Camus, anche se influenzato da esponenti come Nietzsche, Kierkegaard e lo stesso Sartre. A differenza di Camus, che non vedeva alcun senso nell'esistenza umana ma non proponeva il suicidio, lo psichiatra Viktor Frankl ha inteso il punto nevralgico della vita umana proprio come la ricerca di un senso. Questo articolo si propone di confrontare il pensiero di Camus e di Frankl a partire dai suoi più noti saggi sull'esistenza. "Il mito di Sisifo", camusiano, e "Alla ricerca del senso", di Frankl. Sebbene Camus presenti una comprensione individualistica del significato e dell'assenza di significato, la sua riflessione è ancora espressiva per l'oggi. D'altra parte, Frankl si mostra aperto alle influenze che la società esercita sulla persona. Questa prospettiva di Frankl, in linea con i sociologi Berger e Luckmann, risulta essere più ampia di quella di Camus.