Sull'orlo della morte

note sul testamento di Abramo

Abstract

Addentrarsi nello studio dei libri pseudoepigrafici implica l'approccio a un fenomeno letterario rilevante all'interno del multiforme contesto culturale e religioso ebraico, a differenza dei presupposti canonici e autoriali lontani dal suo luogo di ideazione. In quest'ottica, il presente lavoro si propone di analizzare il Testamento di Abramo come un'opera dalla configurazione narrativa stimolante, catalizzatore di significati per le comunità che l'hanno ricevuto e partecipe del dialogismo che permeava il giudaismo e il protocristianesimo. In primo luogo, è stata fatta una presentazione letteraria dell'opera, attraverso note narrative che delineano il corso degli eventi che costituiscono le sue tre sezioni principali: L'ospitalità dell'anziano Abramo nei confronti dell'arcangelo Michele; Il viaggio celeste di Abramo, guidato da Michele, in seguito alla sua ultima richiesta prima della morte; L'incontro della Morte con Abramo. In una seconda fase, l'articolo si è concentrato sui complessi aspetti riguardanti la stesura del testo, le possibilità relative al suo ambiente di formazione e la divisione delle copie in due grandi gruppi, la recessione "A" e "B". Infine, nella terza parte della ricerca, abbiamo esaminato la possibilità di dialogo tra il materiale in questione e alcuni testi presenti nel Nuovo Testamento, esaminandoli in parallelo. Ne è emersa una narrazione che affronta l'angoscia della morte tra scene ironiche e situazioni insolite, che riflette il pluralismo latente nel giudaismo e nelle prime comunità cristiane, essendo parte integrante e confluente dell'immaginario fondante dei loro testi.